Siamo qui per continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto.
Il Credito Cooperativo, la Banca vicina alle persone, alle imprese, ai territori.
Siamo convinti che sia possibile integrare:
Le origini del Credito Cooperativo
Il Credito Cooperativo è parte di una storia che affonda le proprie radici nel 1800, quando in Francia, Belgio e soprattutto in Germania prendono forma i primi esperimenti di banche ispirate ai principi della cooperazione e del localismo.
In Italia il primo esperimento in tal senso si ha nel 1883, quando viene fondata la prima Cassa Rurale a Loreggia in provincia di Padova ad opera di Leone Wollemborg, ispirata al modello sviluppato in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen, fondato su motivazioni etiche di ispirazione cristiana.
Il successo di queste prime esperienze è tale che solo quattro anni dopo viene costituita la prima Federazione delle Casse Rurali, cui aderiscono 51 Casse Rurali.
Rispetto alle banche tradizionali, il Credito Cooperativo operava in stretta connessione con le comunità locali, condividendone i valori e facendosi ispirare da criteri di solidarietà nella concessione del credito.
Quando, nel 1891, con l'enciclica Rerum Novarum, il Papa esorta i cattolici ad intraprendere iniziative economiche per stimolare lo sviluppo dei ceti rurali e del proletariato urbano, ha inizio un processo di grande diffusione delle Casse Rurali (diventate, in tempi più recenti, Banche di Credito Cooperativo) in tutta Italia.
Da oltre 100 anni il Credito Cooperativo rappresenta un fattore di sviluppo delle comunità.
Un sistema che, nato per promuovere lo sviluppo a livello locale, ha sempre saputo operare con spirito di collaborazione e solidarietà all’interno di ogni comunità con cui è entrato in contatto.
Affondiamo le nostre radici esattamente in questa storia.
Negli anni recenti le pressioni del mercato e il nuovo contesto normativo determinato dall’Unione Bancaria hanno comportato importanti novità per le Banche di qualsiasi dimensione e natura giuridica, influenzando profondamente le strategie, i processi organizzativi, le procedure e i rapporti con tutti gli stakeholder.
È in questo contesto che viene messa a punto la Riforma del Credito Cooperativo (legge 49/2016), con l’obiettivo di attualizzare un modello bancario preservandone le caratteristiche di partecipazione e autonomia, ma introducendo concetti legati alla gestione del rischio e alla ricerca di vantaggi collettivi.
Il Gruppo Bancario Cooperativo disegnato dalla riforma si fonda sul contratto di coesione, che tutte le banche aderenti devono sottoscrivere.
Il contratto prevede che:
- le singole banche rimangono titolari del proprio patrimonio
- le banche hanno il controllo del Gruppo Bancario Cooperativo, detenendone la maggioranza del capitale della Capogruppo
- nell’ambito degli indirizzi strategici stabiliti dalla Capogruppo, mantengono un grado di autonomia gestionale in funzione del proprio livello di rischio
Le tappe della riforma
In un momento di grandi cambiamenti a livello economico e normativo, nel 2016 la Riforma del Credito Cooperativo stimola il sistema a ripensare a sé stesso, in un’ottica di maggiore integrazione e gestione del rischio.
Questa è la nostra risposta.
Siamo diventati Gruppo Bancario per salvaguardare il patrimonio di valori caro a tutti noi.
Per preservare quei risultati che a livello locale ci vengono da sempre riconosciuti: la coesione sociale, lo sviluppo partecipato, il progresso delle comunità.
13 ottobre 2016
Verona: l’annuncio del progetto
31 marzo 2017
Milano: Cassa Centrale Banca annuncia che supererà la soglia patrimoniale richiesta dalla legge di riforma del Credito Cooperativo
27 settembre 2017
Milano: oltre 100 banche scelgono Cassa Centrale Banca
Fine novembre 2017
Raggiungimento del capitale sociale
2 agosto 2018
Autorizzazione ufficiale di Banca d’Italia e BCE
1 gennaio 2019
Nasce il Gruppo
Il nome, il volto e la voce del Gruppo in costruzione
La nascita del Gruppo è stata solo l’ultima tappa del percorso che ci ha portato ad essere qui.
Dopo aver scelto Cassa Centrale Banca come futura Capogruppo, abbiamo dato inizio ai lavori di costruzione della nuova casa comune, utilizzando una piattaforma comune, Il Nuovo NOI, per condividere le fondamenta e l’intera architettura del nuovo Gruppo.
Durante tutto quel periodo, il Nuovo NOI è stato nome, volto e voce del Gruppo nato il 1 gennaio 2019.
Fin dal primo giorno siamo tra i primi 10 Gruppi Bancari in Italia, e tra i più solidi. Ma i nostri risultati hanno iniziato a parlare ben prima.
Essere diventati Gruppo
Siamo un Gruppo, ma non lo siamo sempre stato.
Spinti dalla riforma del Credito Cooperativo, abbiamo deciso di lavorare a un’idea a cui pochi credevano. Una sfida che invece abbiamo sempre pensato di poter vincere: un Gruppo costruito insieme e nell’interesse di tutti noi.
Per continuare a contribuire alla crescita del nostro Paese, al benessere dei nostri territori, nel pieno rispetto della nostra identità cooperativa.
Ricevere il favore delle banche
Siamo fieri di ricordare che il nostro progetto ha ottenuto la scelta di moltissime realtà del Credito Cooperativo. Banche che hanno riconosciuto un progetto basato sui valori, sulla qualità, sul rispetto degli impegni, sulla concretezza. Che hanno deciso di continuare a mettere le persone al centro, dando fiducia al progetto di un Gruppo nuovo ed originale, capace di tenere insieme solidità e mutualità, coordinamento e autonomia, unità e partecipazione.
Raggiungere 1 mld € di Patrimonio Netto
Uno dei tasselli fondamentali del percorso che ci ha portati ad oggi è stato il raggiungimento, e il superamento, del miliardo di euro di capitale sociale, prima del tempo previsto.
Un risultato concreto, molto tangibile, testimonianza della fiducia di tutte le Banche nel progetto. Uno strumento importante che ci consente di garantire solidità e stabilità a tutti i nostri Soci, che rafforza la nostra missione di sviluppo e crescita del territorio.