Dati di sintesi
Un Gruppo solido, efficiente, cooperativo
mila
mila
milioni
milioni €
milioni €
milioni €
milioni €
milioni €
Dati di sintesi
Principali indicatori di bilancio
Indici di struttura
Indice di gestione dei rischi
(calcolati sulla base del data model EBA)
Indice di redditività
Conto economico e Struttura patrimoniale del Gruppo
Prospetti riclassificati
Principali aree strategiche d'affari del Gruppo Cassa Centrale
Sintesi al 31 dicembre 2022
Banche di Credito Cooperativo
Le Banche affiliate rappresentano il core business del Gruppo attraverso la gestione dell’attività bancaria sul territorio.
Controllano la maggioranza del capitale del Gruppo Bancario Cooperativo
Gruppo industriale*
Il Gruppo industriale, comprensivo della Capogruppo e delle società che offrono servizi alle Banche affiliate in ambito finanza, credito, assicurativo, ICT, NPLs e gestione del risparmio.
Servizi alle Banche locali
*Il Gruppo Industriale si riferisce ad una rappresentazione gestionale delle principali aree strategiche del Gruppo che contribuiscono ai risultati economici e patrimoniali di seguito commentati.
Fatti di rilievo
Principali avvenimenti dell’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2022
Operazioni di aggregazione tra Banche affiliate
Piano Strategico 2022-2025
Gestione degli attivi deteriorati e NPE Strategy di Gruppo
Modifiche all’assetto sociale del Gruppo
Climate Risk Stress Test
Reclami e contenziosi
Aggiornamento sui rating
Requisito MREL
Ispezioni da parte di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea
Aggiornamento sulle Partecipazioni di Cassa Centrale Banca
Avvio della partnership con il Gruppo Assimoco nel comparto bancassicurazione
Il conflitto russo-ucraino
Prevedibile evoluzione della gestione
Uno sguardo al 2023
Il 2022 è stato pesantemente condizionato dall’esplosione del conflitto fra Russia e Ucraina, i cui impatti sono ancora in larga misura da comprendere fino in fondo. In un quadro di persistente incertezza nell’attività bancaria tradizionale, il miglioramento dell’efficienza operativa, la riduzione dei costi e nuove strategie di business si confermano le principali leve per il recupero di redditività strutturale del settore.
Scarica i documenti
Conto economico riclassificato 1
(Importi in milioni di Euro) | 31/12/2022 | 31/12/2021 | Variazione | Variazione % |
---|---|---|---|---|
Margine di interesse |
1.845 |
1.385 |
460 |
33,2% |
Commissioni nette | 755 | 717 | 38 | 5,3% |
Dividendi | 4 | 3 | 1 | 33,3% |
Ricavi netti dell'attività di negoziazione* | (89) | 230 | (319) | (138,7%) |
Margine di intermediazione | 2.515 | 2.335 | 180 | 7,7% |
Rettifiche/riprese di valore nette | (273) | (526) | 253 | (48,1%) |
Risultato della gestione finanziaria | 2.242 | 1.809 | 433 | 23,9% |
Oneri di gestione** | (1.760) | (1.628) | (132) | 8,1% |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (12) | (34) | 22 | (64,7%) |
Altri proventi (oneri) | 199 | 226 | (27) | (12,0%) |
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili | (1) | - | (1) | (100,0%) |
Utile (Perdita) dalla cessione di investimenti e partecipazioni | (12) | (6) | (6) | 100,0% |
Risultato corrente lordo | 656 | 367 | 289 | 78,8% |
Imposte sul reddito | (94) | (36) | (58) | n.s. |
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | (2) | 2 | (4) | n.s. |
Risultato netto di pertinenza della Capogruppo | 560 | 333 | 227 | 68,2% |
* La voce include il Risultato netto dell’attività di negoziazione, Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie, Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
**La voce include le spese per il personale, le altre spese amministrative e gli ammortamenti operativi.
1 - Al fine di fornire una migliore rappresentazione gestionale dei risultati, i dati economici riclassificati differiscono dagli schemi di Bilancio previsti ai sensi della Circolare Banca d’Italia 262 del 2005, 7° Aggiornamento.
Stato patrimoniale riclassificato 1
(Importi in milioni di Euro) | 31/12/2022 | 31/12/2021 | Variazione | Variazione % |
---|---|---|---|---|
Attivo | ||||
Cassa e disponibilità liquide |
558 |
592 |
(34) |
(5,7%) |
Esposizioni verso banche | 913 | 3.836 | (2.923) | (76,2%) |
Esposizioni verso clientela | 47.884 | 46.134 | 1.750 | 3,8% |
- di cui al fair value | 233 | 284 | (51) | (18,0%) |
Attività finanziarie | 39.130 | 37.235 | 1.895 | 5,1% |
Partecipazioni | 58 | 64 | (6) | (9,4%) |
Attività materiali e immateriali | 1.314 | 1.328 | (14) | (1,1%) |
Attività fiscali | 783 | 778 | 5 | 0,6% |
Altre voci dell'attivo | 2.196 | 1.183 | 1.013 | 85,6% |
Totale attivo | 92.836 | 91.150 | 1.686 | 1,9% |
Passivo | ||||
Debiti verso banche |
16.391 |
16.611 |
(220) |
(1,3%) |
Raccolta diretta | 67.197 | 65.123 | 2.074 | 3,2% |
- Debiti verso la clientela | 64.114 | 61.388 | 2.726 | 4,4% |
- Titoli in circolazione | 3.083 | 3.735 | (652) | (17,5%) |
Altre passività finanziarie | 9 | 33 | (24) | (27,7%) |
Fondi (Rischi, oneri e personale) | 467 | 473 | (6) | (1,3%) |
Passività fiscali | 36 | 58 | (22) | (37,9%) |
Altre voci del passivo | 1.529 | 1.876 | (347) | (18,5%) |
Totale passività | 85.629 | 84.174 | 1.455 | 1,7% |
Patrimonio di pertinenza di terzi | - | 1 | (1) | (100,0%) |
Patrimonio netto del gruppo | 7.207 | 6.975 | 232 | 3,3% |
Patrimonio netto consolidato | 7.207 | 6.976 | 231 | 3,3% |
Totale passivo e patrimonio netto | 92.836 | 91.150 | 1.686 | 1,9% |
1 - Al fine di fornire una migliore rappresentazione gestionale dei risultati, i dati patrimoniali riclassificati differiscono dagli schemi di Bilancio previsti ai sensi della Circolare Banca d’Italia 262 del 2005, 7° aggiornamento.
Banche affiliate
Le Banche affiliate rappresentano la parte più rilevante dell’attivo consolidato del Gruppo Bancario Cooperativo e il punto di forza dello sviluppo attuale e futuro del Gruppo stesso. Le Banche affiliate tradizionalmente operano al fine di favorire lo sviluppo delle comunità e dell’economia locale. Il principio di mutualità, che caratterizza il Credito Cooperativo, permette alle Banche di ricoprire un ruolo fondamentale nel panorama dell’industria bancaria nazionale e di costituire un punto di riferimento importante per le famiglie e le piccole e medie imprese (nel seguito anche “PMI”).
Il Piano Strategico del Gruppo punta allo sviluppo delle relazioni con le famiglie e le PMI valorizzando al meglio la rete territoriale e sfruttando le sinergie, l’ampliamento dell’offerta commerciale e le economie di scala che derivano dall’appartenenza a un Gruppo di rilevanza nazionale.
In linea generale, la struttura delle Banche di Credito Cooperativo riflette la natura di banche territoriali, caratterizzate da un’elevata raccolta dalla clientela derivante dallo storico legame con il territorio di appartenenza, da una prevalenza di impieghi a controparti rappresentate da famiglie e piccole società, da un rapporto impieghi su depositi contenuto che, sotto il profilo della liquidità, riflette la solidità strutturale del Gruppo, e dall’investimento dell’eccesso di liquidità soprattutto in titoli di Stato.
Di seguito viene fornita una rappresentazione sintetica delle principali grandezze economiche e finanziarie aggregate delle Banche affiliate, con focus sulle singole aree territoriali in cui il Gruppo opera.
Importi in milioni di Euro
31/12/2022 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
Impieghi verso la clientela | Trentino-Alto Adige | Nord Est | Nord Ovest | Centro | Sud e Isole | Totale |
Crediti clientela lordi |
10.765 |
10.848 |
10.682 |
11.083 |
4.966 |
48.345 |
- di cui performing | 10.127 | 10.372 | 10.249 | 10.544 | 4.632 | 45.924 |
- di cui non performing | 638 | 476 | 433 | 539 | 334 | 2.421 |
Rettifiche di valore | 716 | 566 | 475 | 543 | 282 | 2.582 |
Crediti clientela netti | 10.049 | 10.282 | 10.207 | 10.540 | 4.685 | 45.763 |
I crediti clientela lordi delle Banche affiliate ammontano complessivamente a 48,3 miliardi al 31 dicembre 2022, in crescita del +2,8% rispetto al termine dell’esercizio 2021. La dinamica degli impieghi verso clientela conferma il trend evolutivo in corso sin dalla costituzione del Gruppo Cassa Centrale. La crescita annua evidenzia l’elevata dinamicità commerciale delle Banche affiliate ed il costante supporto al contesto economico di riferimento.
L’analisi territoriale del credito erogato conferma come l’operatività delle Banche affiliate sia prevalentemente concentrata nell’area Nord del territorio nazionale, in linea con l’articolazione territoriale degli sportelli del Gruppo Cassa Centrale. Scendendo nel dettaglio delle diverse aree territoriali in cui è articolato il Gruppo si sottolinea un’allocazione omogenea su 4 delle 5 aree, fatta eccezione per l’area Sud e Isole che mostra una minor incidenza sui crediti complessivi per effetto della dimensione mediamente ridotta delle singole Banche affiliate presenti in tale territorio.
Nel corso del 2022 la crescita del credito perfoming delle Banche affiliate risulta complessivamente pari a 1,7 miliardi (+3,8% su base annua), con una dinamica tra le varie aree territoriali che oscilla dai +5% dell’area Nord Est al +0,9% del Trentino-Alto Adige.
A livello di controparte, si conferma l’importante esposizione del credito complessivo erogato verso famiglie e piccole e medie imprese locali, a dimostrazione del ruolo centrale delle Banche affiliate nel supportare la crescita del territorio.
Nel corso del 2022 è proseguita la gestione attiva del credito deteriorato, in linea con la strategia del Gruppo Cassa Centrale, consentendo di ridurre ulteriormente le masse non perfoming complessive (-13,3% su base annua). A livello generale, l’incidenza del credito deteriorato sul credito lordo alla clientela si attesa al 5,0%, con una dinamica territoriale che oscilla dal 4,1% dell’area Nord Ovest al 6,7% del Sud e Isole.
A conferma di una strategia del Gruppo Cassa Centrale particolarmente attenta alla gestione del rischio di credito, e in presenza di una contrazione dello stock complessivo di credito deteriorato, gli accantonamenti sui crediti non performing delle Banche affiliate si attestano al 82%, in ulteriore crescita rispetto al 73% di fine 2021. I livelli medi di copertura delle Banche affiliate si confermano tra i più elevati del sistema bancario nazionale.
Importi in milioni di Euro
31/12/2022 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
Raccolta | Trentino-Alto Adige | Nord Est | Nord Ovest | Centro | Sud e Isole | Totale |
Raccolta complessiva | 22.978 |
20.592 |
22.501 |
19.378 |
8.305 |
93.753 |
Raccolta diretta |
15.284 |
14.025 | 14.807 | 13.374 | 7.175 | 64.665 |
Raccolta indiretta* | 7.694 | 6.566 | 7.694 | 6.004 | 1.130 | 29.088 |
- di cui Amministrata | 1.907 | 1.678 | 2.770 | 1.726 | 647 | 8.728 |
- di cui Gestita | 5.787 | 4.888 | 4.925 | 4.277 | 483 | 20.360 |
* La raccolta indiretta è espressa a valori di mercato.
La raccolta complessiva delle Banche affiliate al 31 dicembre 2022 risulta pari a 93,8 mld (in crescita del +1,6% rispetto a fine 2021).
La raccolta diretta cresce a 64,7 mld (+1,3% su base annua), confermando l’elevata fiducia dei clienti depositanti verso le Banche Affiliate del Gruppo in un contesto di forte incertezza ed elevata propensione al risparmio.
La distribuzione della raccolta diretta tra le aree territoriali segue nel corso del 2022 la dinamica descritta in precedenza per le masse di credito, con una crescita dei volumi in tutte le aree che varia dal +3,4% dell’area Nord Est al +0,7% del Centro. Si conferma invece stabile l’area Trentino-Alto Adige.
Le diverse aree territoriali mostrano, nel rapporto fra impieghi e raccolta, uno strutturale avanzo di risorse che determina l’elevato grado di liquidità delle Banche affiliate e del Gruppo Cassa Centrale. L’approccio prudente all’investimento delle risorse raccolte dai depositanti caratterizza storicamente l'operatività delle BCC-CR-RAIKA.
La raccolta indiretta complessiva delle Banche affiliate cresce a 29,1 mld1 (+2,4% su base annua), nonostante un contesto di mercato particolarmente negativo.
L’incidenza della raccolta indiretta sulla raccolta complessiva si attesta al 31%, confermandosi sostanzialmente invariata rispetto al dato di fine 2021 (pari al 30,8%) pur in un contesto di forte prudenza della clientela depositante. L’analisi territoriale mostra un rapporto della raccolta indiretta sulla raccolta complessiva superiore al 30% in tutte le aree, fatta eccezione per l’area Sud e Isole, dove tale indice si attesta al 14%.
Entrando nel dettaglio della composizione della raccolta indiretta, l’incidenza della componente gestita e assicurativa sul totale della raccolta indiretta si attesta, a fine 2022, al 70%.
La dinamica evolutiva della raccolta indiretta delle Banche affiliate ha risentito dell’effetto di mercato negativo che si è riflesso in una contrazione del funding, valorizzato a mercato, dell’intero comparto Gestioni Patrimoniali, Fondi e Sicav (-6,5% su base annua). Tuttavia, la crescita della raccolta netta ha permesso di contrastare parzialmente tale effetto mercato negativo, a riprova della capacità delle Banche affiliate di spostare raccolta sulla componente indiretta, secondo le linee guida di Gruppo.
La crescita dei rendimenti del mercato obbligazionario registrata nel secondo semestre dell’anno ha determinato una forte crescita della raccolta indiretta Amministrata (+14,9% su base annuale).
Pur in un contesto di mercato difficile, si conferma in crescita anche il comparto Bancassurance (+5,5%), spinto dalla definizione di una nuova partnership commerciale.
Nonostante il contesto macroeconomico particolarmente sfavorevole abbia rallentato nel corso del 2022 il ritmo di crescita della raccolta indiretta gestita, la sua spinta rimane obiettivo centrale per il Gruppo Cassa Centrale, dati gli importanti margini di crescita a disposizione delle Banche affiliate rispetto al resto dell’industria bancaria, avendo queste storicamente privilegiato in passato il collocamento di prodotti di raccolta diretta. La crescita di tale comparto è guidata e accompagnata da importanti investimenti nella formazione specialistica del personale delle Banche affiliate al fine di aumentare la capacità di offrire a soci e clienti un supporto consulenziale di livello elevato. Questi investimenti, supportati dall’attenta ricerca da parte delle società del Gruppo Industriale di prodotti adatti a soci e clienti delle BCC-CR-RAIKA, sta consentendo di colmare progressivamente il gap nei confronti del sistema, mantenendo alta l’attenzione alla qualità del servizio complessivamente offerto al cliente risparmiatore.
Importi in milioni di Euro
31/12/2022 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
Margini e commissioni | Trentino-Alto Adige | Nord Est | Nord Ovest | Centro | Sud e Isole | Totale |
Margine di interesse |
436 |
384 |
331 |
379 |
200 |
1.730 |
Commissioni nette | 127 | 145 |
158 |
144 |
66 |
641 |
Margine intermediazione | 510 | 488 |
502 |
522 | 279 | 2.301 |
Il margine di interesse della Banche Affiliate al termine del 2022 risulta complessivamente pari a 1,73 mld, registrando una crescita del +30% rispetto al 2021 e beneficiando, principalmente, del maggior contributo dei titoli in portafoglio di proprietà indicizzati all’inflazione e dell’allargamento della forbice creditizia, che rimane la fonte principale di redditività delle Banche affiliate.
Il contributo del margine di interesse alla redditività complessiva risulta elevato (pari al 75% del margine di intermediazione), in linea con l’operatività bancaria prevalentemente tradizionale che caratterizza le Banche affiliate ed il Gruppo nel suo complesso.
Le commissioni nette delle Banche affiliate ammontano complessivamente a 641 milioni, in crescita del +5,5% rispetto al 2021.
Il margine commissionale delle Banche affiliate contribuisce mediamente al 28% del margine di intermediazione, con un’incidenza territoriale che passa dal 31% dell’area Nord Ovest al 23% del Sud e Isole.
La dinamica evolutiva del margine di intermediazione delle Banche affiliate (+7,1% su base annua) si completa con il contributo derivante dai dividendi e proventi simili e dall’attività di negoziazione del portafoglio titoli di proprietà delle Banche affiliate, in calo rispetto al 2021 in seguito alla movimentazione del portafoglio di proprietà volta a beneficiare della dinamica rialzista dei rendimenti di mercato.
Dall’analisi dei ricavi primari delle Banche affiliate risulta sempre più decisiva la capacità di proporre a soci e clienti servizi in grado di completare l’offerta commerciale e di aumentare la marginalità. Questo percorso di sviluppo è condotto mantenendo una forte attenzione alla tutela dei soci e dei clienti e nel rispetto dei principi cooperativistici che sono alla base dell’operatività delle Banche affiliate.
1 - La raccolta indiretta è espressa a valori di mercato.
Gruppo industriale
Il Gruppo Industriale è rappresentato dalla Capogruppo e dalle società controllate e collegate che operano in diversi ambiti di attività, ossia:
- servizi ICT e back office, con la controllata Allitude S.p.A. (nel seguito anche “Allitude”);
- servizi di leasing, con la controllata Claris Leasing S.p.A. (nel seguito anche “Claris Leasing” o “Claris”);
- servizi assicurativi, con le controllate Assicura Agenzia S.r.l. e Assicura Broker S.r.l. (nel seguito anche “Assicura Agenzia” e “Assicura Broker”);
- servizi di gestione collettiva del risparmio, con la controllata Nord Est Asset Management S.A. (nel seguito anche “NEAM”);
- servizi di credito al consumo, con la controllata Prestipay S.p.A. (nel seguito anche “Prestipay”);
- altri servizi accessori, con le controllate Centrale Soluzioni Immobiliari S.r.l., Centrale Casa S.r.l., Claris Rent S.p.A. e Centrale Trading S.r.l.
Di seguito vengono evidenziati i principali aggregati economici e patrimoniali riferiti al Gruppo Industriale al 31 dicembre 2022.
Importi in milioni di Euro
Impieghi verso la clientela* | 31/12/2022 | 31/12/2021 | Variazione | Variazione % |
---|---|---|---|---|
Commissioni nette |
2.231 |
1.797 |
434 |
24,2% |
- di cui performing |
2.157 | 1.715 | 442 | 25,8% |
- di cui non performing | 74 | 82 | (8) | (9,7%) |
Rettifiche di valore | 110 | 122 | (12) | (9,5%) |
Crediti clientela netti | 2.122 | 1.675 | 446 | 26,6% |
*Dati gestionali che includono tutte le elisioni infragruppo.
Con riferimento agli impieghi verso la clientela, il contributo del Gruppo Industriale fa riferimento principalmente alle attività di intermediazione della Capogruppo e delle società controllate Claris Leasing e Prestipay.
I crediti lordi verso la clientela ammontano a circa 2,2 miliardi e risultano in crescita di 434 milioni rispetto alla fine dell’esercizio precedente (+24,2%). In particolare, crescono il portafoglio crediti della Capogruppo e quello di Prestipay, che prosegue nell’attività di espansione del servizio di credito al consumo, così come si consolida il portafoglio crediti di Claris Leasing. Si segnala come i crediti da clientela performing includono le esposizioni in margini e default funds verso Cassa di Compensazione e Garanzia legate all’operatività in Pronti Contro Termine, in calo rispetto all’anno precedente.
Gli accantonamenti lordi complessivi ammontano a circa 110 milioni, in calo rispetto ai 122 milioni di fine 2021 riflettendo, almeno in parte, la contrazione dei crediti non performing rispetto al 31 dicembre 2021 (-9,7%).
Come effetto complessivo, i crediti verso clientela netti del Gruppo Industriale crescono di 446 milioni rispetto a fine 2021 (+26,6%) attestandosi a circa 2,1 miliardi.
Importi in milioni di Euro
Raccolta* | 31/12/2022 | 31/12/2021 | Variazione | Variazione % |
---|---|---|---|---|
Raccolta Complessiva |
9.441 |
8.098 |
1.343 |
16,6% |
Raccolta diretta | 2.532 | 1.299 | 1.233 | 95,0% |
Raccolta indiretta** | 6.909 | 6.799 | 111 | 1,6% |
- di cui Amministrata | 3.956 | 4.223 | (267) | (6,3%) |
- di cui Gestita | 2.954 | 2.576 | 377 | 14,6% |
* Dati gestionali che includono tutte le elisioni infragruppo.
** La raccolta indiretta è espressa a valori di mercato; i prodotti finanziari ETF sono inclusi nel comparto.
La raccolta complessiva del Gruppo Industriale si attesta a 9,4 miliardi ed è riconducibile per la quasi totalità al perimetro della Capogruppo.
La raccolta diretta (pari a circa 2,5 miliardi) cresce di circa 1,2 miliardi; tale incremento deriva essenzialmente dalla crescita delle esposizioni in pronti contro termine verso Cassa di Compensazione e Garanzia.
La raccolta indiretta1 si attesta invece a 6,9 miliardi e si riferisce per circa 3,0 miliardi, pari al 43%, alla componente di risparmio gestito (con un’operatività prevalentemente riconducibile ai prodotti legati alle gestioni patrimoniali), mentre il risparmio amministrato è pari a 4 miliardi e rappresenta il 57% circa dei volumi di raccolta indiretta, con un’operatività rivolta principalmente al mercato obbligazionario. Sia la raccolta amministrata che la gestita sono state impattate da un effetto mercato negativo; il calo di circa 267 milioni dell’amministrata è infatti dovuto essenzialmente a tale fattore.
Importi in milioni di Euro
Margini e commissioni* | 31/12/2022 | 31/12/2021 | Variazione | Variazione % |
---|---|---|---|---|
Margine di interesse |
115 |
55 |
60 |
n.s. |
Commissioni nette |
114 | 110 |
4 |
4,1% |
Margine di intermediazione | 214 | 185 | 29 | 15,8% |
* Dati gestionali che includono tutte le elisioni infragruppo e le residuali risultanze economiche delle entità consolidate integralmente diverse dall’accordo di coesione.
Rispetto al 31 dicembre 2021, il margine di intermediazione presenta una diversa composizione, con un maggior peso dato dal margine di interesse: questo più che raddoppia a fine 2022 attestandosi a circa 115 milioni, contribuendo per il 54% al margine di intermediazione. Tale crescita è riconducibile soprattutto ai maggiori interessi attivi derivanti dal portafoglio titoli della Capogruppo, in particolare dai rendimenti derivanti dai titoli indicizzati all’inflazione, oltre che da maggiori interessi attivi realizzati dalla società di credito al consumo Prestipay.
Le commissioni nette ammontano complessivamente a 114 milioni e risultano in crescita di 4 milioni rispetto allo stesso mese dell’esercizio precedente.
Il Margine di intermediazione presenta una crescita di 29 milioni, nonostante la crescita di 60 milioni del margine di interesse; infatti, cala di circa 34 milioni il contributo derivante dall’attività di negoziazione del portafoglio titoli di proprietà della Capogruppo, che a fine 2021 aveva portato alla realizzazione di importanti utili da negoziazione.
Di seguito una breve disamina sul Gruppo Industriale, con particolare focus sulle attività svolte dalla Capogruppo e dalle società di servizi a supporto delle Banche affiliate.
1 - La raccolta indiretta rappresentata si riferisce alla componente collocata da Cassa Centrale Banca direttamente alla clientela e non include invece la componente collocata attraverso Banche.
Operazioni di aggregazione tra Banche affiliate
Nel corso del 2022 si sono registrate due operazioni di aggregazione tra Banche affiliate. Il numero delle Banche affiliate è pertanto sceso dalle 71 di inizio 2022 a 69.
Si riporta di seguito il dettaglio delle operazioni di aggregazione realizzate nel corso del 2022:
- Cassa di Trento e Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana: nuova denominazione Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina - Banca di Credito Cooperativo - Soc. Coop., decorrenza 1° aprile 2022, regione Trentino-Alto Adige;
- Cassa Rurale Val di Non e Cassa Rurale Rotaliana e Giovo: nuova denominazione Cassa Rurale Val di Non - Rotaliana e Giovo, decorrenza 1° luglio 2022, regione Trentino-Alto Adige.
Le operazioni di aggregazione fra Banche affiliate si inquadrano nel percorso di razionalizzazione del presidio territoriale delineato nel Piano Strategico di Gruppo, finalizzato al perseguimento di obiettivi di competitività ed efficienza. Queste operazioni non hanno impatti sulla situazione patrimoniale consolidata in quanto sono fusioni tra entità sotto comune controllo. Nell’esercizio oggetto di reporting sono stati attivati due ulteriori processi aggregativi, uno dei quali già completato, che porteranno ad un’ulteriore razionalizzazione della presenza territoriale del Gruppo Bancario Cooperativo, al termine dell’iter autorizzativo e dell’approvazione da parte delle Assemblee Straordinarie delle Banche affiliate coinvolte.
Piano Strategico 2022-2025
Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca ha approvato il 30 giugno 2022 il Piano Strategico (in seguito anche “PS”) di Gruppo con orizzonte 2022-2025 che va ad aggiornare il PS 2021-24 approvato lo scorso esercizio.
Il Piano è stato definito con il pieno coinvolgimento delle Banche affiliate così come previsto dal Contratto di Coesione, in un percorso che ha visto ogni legal entity del Gruppo definire il proprio PS individuale che poi è confluito all’interno del PS consolidato di Gruppo.
Si elencano di seguito le principali direttrici di intervento del Piano:
- spinta sul modello distributivo, con l’obiettivo di favorire e incentivare una maggiore adozione degli strumenti di gestione evoluta della relazione con la clientela, vero patrimonio distintivo del Gruppo Cassa Centrale;
- accelerazione degli investimenti in tecnologia, per proseguire il percorso di trasformazione digitale già intrapreso ed evolvere il sistema informativo per un migliore supporto a tutte le attività di banca, in particolare quelle direttamente rivolte alla clientela;
- significative risorse allocate sulle società prodotto, con l'obiettivo di offrire servizi e prodotti competitivi con il mercato;
- centralità delle Persone, con incremento degli investimenti e delle iniziative per la crescita e la valorizzazione delle competenze distintive del Gruppo;
- elevata attenzione alla gestione dei rischi, con l’obiettivo di garantire sicurezza e solidità ai Soci e ai clienti depositanti delle Banche affiliate, con livelli di accantonamento a fronte del rischio di credito e patrimonializzazione primaria, ai vertici a livello europeo;
- sostenibilità, con l’obiettivo di preservare e valorizzare ulteriormente l’azione delle BCC - CR - RAIKA sui territori e nelle comunità locali di riferimento, in coerenza con i principi della cooperazione mutualistica che caratterizzano il Gruppo. Sarà quindi incentivato l’impegno verso le iniziative a supporto delle comunità e dell’ambiente, attraverso il Piano di Sostenibilità.
Le proiezioni economico-finanziarie e patrimoniali definiscono un'evoluzione che vede irrobustire la capacità del Gruppo di conseguire ricavi, perseguire un contenimento dei costi operativi e adottare prudenti politiche di accantonamento a fronte delle molteplici incertezze che caratterizzano l’attuale scenario macroeconomico.
Il Gruppo ha adottato una logica c.d. rolling nel processo di pianificazione strategica che prevede di effettuare con cadenza annuale una revisione del Piano. Questa logica è stata adottata tenendo conto che il Gruppo è operativo dal 2019 e che si muove in un contesto di mercato e regolamentare in continua e rapida evoluzione, a maggior ragione in un contesto macroeconomico fortemente condizionato dallo scenario bellico tra Russia e Ucraina, dalla forte crescita di inflazione e costi energetici e dal conseguente aumento dei rendimenti di mercato a livello mondiale.
Gestione degli attivi deteriorati e NPE Strategy di Gruppo
Nel corso del 2022, in un contesto influenzato da un quadro macroeconomico caratterizzato da elevata incertezza a seguito del graduale superamento delle problematiche indotte dall’emergenza sanitaria Covid-19 e delle conseguenze negative derivanti dal perdurare delle tensioni geopolitiche, il Gruppo Cassa Centrale, per il tramite delle strutture dedicate presenti in Capogruppo e nelle Banche affiliate, ha proseguito nell’attività di attento monitoraggio della qualità del portafoglio crediti e nell’attività di gestione e riduzione degli attivi deteriorati.
In questo contesto, la Capogruppo ha predisposto la nuova Strategia NPE e il relativo Piano Operativo di Gruppo, con orizzonte temporale 2022- 2024. La Strategia e il Piano Operativo NPE sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di Capogruppo in data 31 marzo 2022 e successivamente inviati a BCE.
La strategia NPE è stata elaborata mantenendo un approccio prudente in considerazione della volatilità delle previsioni macroeconomiche disponibili derivante dall’incertezza degli effettivi impatti sull’economia italiana della crisi sanitaria e del conflitto in corso. Tale approccio prudenziale è stato declinato mediante l’adozione di un tasso di default previsionale per il triennio 2022-2024 particolarmente elevato rispetto ai dati storici degli ultimi esercizi. Seguendo le predette logiche, la Strategia NPE di Gruppo prevede, per gli esercizi 2022 e 2023, una leggera riduzione dell’NPL ratio lordo dal 5,5% di fine 2021 al 5,3% di fine 2023 ed una riduzione più marcata per l’esercizio 2024 che permetterà al Gruppo di scendere sotto la soglia del 5% (4,8%). Sul fronte invece dei livelli di coverage, la Strategia NPE, forte dei livelli di copertura che il Gruppo Cassa Centrale ha raggiunto a fine esercizio 2021 (73,6%), ha previsto una leggera flessione dell’indice mantenendo comunque un livello previsionale per l'esercizio 2024 pari al 67% che appare sensibilmente superiore al dato del sistema bancario italiano ed europeo. L’effetto combinato della riduzione del NPL ratio lordo e del mantenimento di un elevato livello di coverage sui crediti deteriorati permette al Gruppo di mantenere a fine piano un NPL ratio netto pari al 1,6% che appare in linea con il dato dei principali gruppi bancari italiani.
I dati consuntivi al 31 dicembre 2022 hanno tuttavia evidenziato risultati sensibilmente migliori rispetto alle previsioni formulate nell’ambito della Strategia NPE; soprattutto in termini di tasso di default, che al momento non evidenzia ancora gli impatti negativi derivanti dalle tensioni geopolitiche in corso. Il Gruppo Cassa Centrale nel 2022 ha infatti conseguito un tasso di default sul portafoglio crediti performing pari a circa l’1% a fronte di una stima del 2,08%. Anche per quanto concerne le performance di recupero sui crediti deteriorati si sono registrati dati migliori delle attese essendo stati realizzati incassi per complessivi 502 milioni di Euro a fronte di una stima di 425 milioni di Euro.
L’effetto di tali dinamiche sui crediti deteriorati, combinato con la crescita degli impieghi in bonis superiore alle attese, hanno comportato il conseguimento al 31 dicembre 2022 di un NPL ratio lordo del 4,8%1 e un NPL ratio netto dello 0,9%.
I positivi dati registrati in termini di NPL ratio netto sono anche frutto del mantenimento di una prudente politica in termini di accantonamento delle esposizioni deteriorate in considerazione del perdurare dell’incertezza macroeconomica. Tale politica ha permesso di conseguire un livello di copertura delle esposizioni deteriorate pari all’81,8%, che colloca il Gruppo Cassa Centrale ai vertici, sia a livello nazionale sia europeo, in termini di coverage ratio.
1 - Il calcolo degli NPL ratio lordo e netto è stato effettuato sulla base del data model EBA (EBA methodological guidance on risk indicators, ultimo aggiornamento ottobre 2021).
Modifiche all’assetto sociale del Gruppo
Nomina del nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale Sandro Bolognesi
Nel mese di dicembre 2021 il Sig. Mario Sartori ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Centrale Banca con decorrenza dal 1° febbraio 2022.
A seguito di ciò, il Consiglio di Amministrazione, nel corso della seduta del 3 febbraio 2022, ha proceduto alla cooptazione di Sandro Bolognesi, già CFO e Vicedirettore Generale della Capogruppo, e alla nomina del medesimo ad Amministratore Delegato e Direttore Generale.
L’Assemblea del 30 maggio 2022 ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali nominando Amministratore anche il Direttore Generale Sandro Bolognesi, confermato nel ruolo di Amministratore Delegato da parte del Consiglio di Amministrazione nel corso della medesima seduta.
Rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale
L’Assemblea dei Soci del 30 maggio 2022 ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali nominando i 15 componenti del Consiglio di Amministrazione che rimarranno in carica per il prossimo triennio: 10 Amministratori sono espressione delle Banche affiliate e fra questi sono stati nominati il Presidente ed il Vicepresidente Vicario.
È stato altresì nominato il nuovo Collegio Sindacale.
Il Consiglio di Amministrazione, nella medesima giornata, ha provveduto alla nomina:
- del Vicepresidente;
- dell’Amministratore Delegato;
- del Comitato Esecutivo;
- dei Comitati Endoconsiliari.
Assemblea straordinaria per le modifiche statutarie
A seguito dell’approvazione da parte di BCE dell’istanza per l'accertamento ex art. 56 del TUB delle modifiche statutarie approvate dal Consiglio di Amministrazione nel corso della seduta del 2 dicembre 2021, il 25 marzo 2022 si è svolta l’Assemblea straordinaria dei Soci che ha approvato alcune modifiche statutarie, recependo gli adeguamenti normativi e aggiornando gli assetti di governo a tre anni di distanza dall’avvio del Gruppo Bancario Cooperativo.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2021.
Nomina del nuovo Chief Financial Officer
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 marzo, in coerenza con quanto indicato nel Piano di Successione della C-Suite della Capogruppo e rilevato il positivo parere espresso dall’Amministratore Delegato, ha individuato il sig. Alessandro Failoni quale candidato al ruolo di Chief Financial Officer (CFO).
Il Consiglio ha deliberato altresì, tenuto conto dell’esito positivo condotto dal Comitato Nomine, la sussistenza in capo allo stesso dei requisiti previsti dal DM 169/2020 per tale ruolo.
In data 9 giugno BCE ha rilasciato decisione favorevole a tale nomina e pertanto il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 giugno 2022, ha nominato Alessandro Failoni nuovo CFO con decorrenza 1° luglio 2022.
Nomina del nuovo Chief Operating Officer
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 25 agosto, ha nominato il sig. Paolo Sacco Chief Operating Officer (COO) e responsabile della nuova Direzione Organizzazione e Risorse Umane con decorrenza dal 1° settembre 2022.
Climate Risk Stress Test
Nell’ambito della propria roadmap per il clima, BCE ha previsto l’avvio di uno specifico esercizio di stress test sul clima (“2022 SSM Climate Risk Stress Test”), con avvio in data 27 gennaio 2022 e con conclusione ad inizio luglio 2022 con la pubblicazione dei risultati di sistema. Tale stress test ha richiesto alle istituzioni finanziarie di rendicontare su un set comune di metriche del rischio climatico, incluso il volume di emissioni di gas serra che finanziano, con l’obiettivo di valutare il grado di preparazione e capacità delle Banche europee di far fronte a shock finanziari ed economici derivanti dal rischio climatico. L’esercizio, inoltre, ha richiesto per un set di banche partecipanti di valutare l’esposizione di breve periodo al rischio fisico e di transizione e la loro esposizione a scenari di transizione nei prossimi 30 anni.
Il “2022 SSM Climate Risk Stress Test” è stato un esercizio complesso e molto impegnativo per il Gruppo Cassa Centrale, anche in considerazione del fatto che si è svolto in un contesto pandemico.
Per la realizzazione di tale esercizio sono state attivate diverse attività preparatorie, con costi molto significativi, sia in termini di impegno di strutture interne (IT, FTE) che di investimenti economici.
Nella lettera di invito alla partecipazione a tale esercizio BCE ha rimarcato il fatto che tale esercizio debba essere visto quale “esercizio di apprendimento", tanto per le banche partecipanti quanto per il supervisore, che migliorerà la qualità e la disponibilità dei dati e teso, in ultima istanza, ad identificare le vulnerabilità, le best practices e le sfide fronteggiate dalle banche europee, i cui risultati saranno integrati nel Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) usando un approccio qualitativo (non è previsto alcun impatto di capitale diretto sulla guidance del Pillar 2).
Lo stress test si è composto di tre moduli:
- Modulo 1: questionario generale per valutare come le banche stanno costruendo le loro capacità di stress test sul clima come strumento di gestione del rischio. Il Modulo 1 fornisce una panoramica del posizionamento delle banche in questo processo.
- Modulo 2: analisi di benchmark per confrontare le banche su un insieme comune di parametri di rischio climatico. Ciò si traduce nel calcolo di due specifiche metriche finalizzate alla stima di quanto le banche dipendano dal reddito delle industrie ad alta intensità di gas serra e quante emissioni di gas serra le banche finanziano. Il Modulo 2 fornisce una proxy indicativa della sostenibilità del modello di business delle banche e di quanto le banche siano esposte alle imprese ad alta intensità di emissioni.
- Modulo 3: stress test bottom-up focalizzato sui rischi di transizione e fisico. Lo stress test valuta come gli eventi meteorologici estremi influenzerebbero le banche nel prossimo anno, quanto sarebbero vulnerabili nel caso in cui il prezzo delle emissioni di carbonio aumentasse bruscamente nei prossimi tre anni e come le banche rispondono agli scenari di transizione nei prossimi 30 anni.
In generale, la scarsa disponibilità di dati (si citano tra tutti, relativamente ai dati di emissioni gas serra, EPC rating, geo-localizzazione garanzie, etc.) ha rappresentato l’aspetto più critico. La raccolta, o ricostruzione, di quest’ultimi ha comportato un effort molto elevato che ha richiesto impiego di tempo e personale dedicato, nonché l’utilizzo di dati forniti da provider terzi specializzati (quali, ad esempio, quelli relativi alle emissioni di gas serra - Scope 1, 2 e 3), parimenti a quanto fatto dai principali peer italiani.
Nel complesso, l’esito di alcune delle valutazioni condotte dalla Vigilanza è stato frutto di un approccio prudenziale adottato dal Gruppo nella partecipazione all’esercizio il quale, sulla data di riferimento del 31 dicembre 2021, si trovava in una fase iniziale di strutturazione dell’intero framework di climate stress test, in piena aderenza con quanto dichiarato in ambito di Thematic Review sui rischi climatici e ambientali.
Pertanto, la valutazione di esposizione al rischio climatico ha risentito della fase iniziale in termini di raccolta dati, sebbene l’Autorità di Vigilanza abbia molto apprezzato la qualità e la disponibilità delle numeriche utilizzate, nonché il rispetto delle tempistiche delineate nell’esercizio, re-work e livello di dettaglio delle spiegazioni fornite.
A livello di sistema, BCE ritiene che le banche debbano creare una solida struttura di governance per il loro Climate risk stress testing framework e integrare i risultati degli stress test sul rischio climatico nelle loro attività principali e nella pianificazione. In generale, le banche dovrebbero migliorare la gestione del rischio climatico, comprendere i piani di transizione dei loro clienti e rafforzare i loro piani strategici per sfruttare le opportunità della transizione verde.
Reclami e contenziosi
In data 16 gennaio 2020, la holding finanziaria Malacalza Investimenti S.r.l. (nel seguito anche “Malacalza Investimenti”) ha promosso un’azione civile nei confronti di Carige, del FITD, dello SVI e di Cassa Centrale Banca, contestando la validità della delibera di aumento di capitale sociale da 700 milioni di Euro approvata dai soci di Banca Carige nell’Assemblea del 20 settembre 2019 e presentando una richiesta di risarcimento danni di oltre 480 milioni di Euro (successivamente incrementata a circa 539 milioni di Euro), in ragione dell’affermato carattere iperdiluitivo della delibera (con riduzione della quota di partecipazione della Malacalza Investimenti dal 27,555% al 2,016%).
La contestata invalidità della delibera assembleare (non più annullabile in quanto già eseguita, con l’avvenuta sottoscrizione da parte di Cassa Centrale Banca dell’aumento di capitale e l’acquisizione di una partecipazione pari all’8,34%) si fonda sull’asserita illegittima esclusione del diritto di opzione, nel mancato rispetto del principio della parità contabile e in una determinazione del prezzo di emissione delle nuove azioni in difformità ai criteri previsti dalla normativa societaria.
Nei confronti dei medesimi convenuti, tra cui Cassa Centrale Banca, sono stati promossi due ulteriori contenziosi da parte del socio Vittorio Malacalza e di altri 42 azionisti di Carige, con una richiesta di risarcimento per circa ulteriori 11,4 milioni di Euro complessivi, oltre rivalutazione e interessi, fondata su presupposti e argomentazioni coincidenti con quelle fatte valere da Malacalza Investimenti.
Il giudizio si è concluso con sentenza del 15 novembre 2021 con cui il Tribunale di Genova, in accoglimento delle domande delle parti convenute, ha accertato la validità della delibera di aumento del capitale adottata da Carige il 20 settembre 2019 e rigettato le domande di risarcimento dei danni proposte dagli attori, con condanna di questi ultimi alla refusione delle spese di lite.
Nel dicembre 2021, la sentenza di primo grado è stata impugnata avanti la Corte d’Appello di Genova da Malacalza Investimenti Srl, Malacalza Vittorio e da 5 piccoli azionisti su 42 iniziali (con riduzione della pretesa risarcitoria, quanto a quest’ultimi, da circa 8,4 milioni a 84 mila Euro).
Nei mesi di marzo ed aprile 2022, Cassa Centrale Banca si è costituita nei tre giudizi pendenti avanti alla Corte d’Appello.
All’udienza del 20 aprile 2022, la Corte ha disposto la riunione di tutti i giudizi riservandosi ogni decisione sul prosieguo. A seguito di diversi rinvii, la Corte ha fissato la prima udienza all’8 febbraio 2023 per verificare i necessari adempimenti di notifica alle parti contumaci e procedere con la trattazione del giudizio.
Cassa Centrale Banca, in relazione alle valutazioni condotte con il supporto dei legali, considerato il rischio di soccombenza, ha ritenuto di non procedere ad accantonamenti al fondo rischi e oneri, in coerenza alle previsioni dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.
In data 5 gennaio 2022 è stata pubblicata l’ordinanza con cui la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato da North East Services S.p.A. in Amministrazione straordinaria (di seguito NES) avverso il decreto del Tribunale di Treviso reso nella causa di opposizione allo stato passivo della procedura concorsuale.
Nello specifico, a fronte della domanda di rivendica dei valori depositati da Cassa Centrale Banca e di proprietà della medesima (pari a 930.327,90 Euro al momento della dichiarazione di insolvenza di NES), il Giudice Delegato del Tribunale di Treviso rigettava l’azione di rivendica e decretava l’ammissione di Cassa Centrale Banca esclusivamente in via chirografaria. In considerazione di ciò, Cassa Centrale Banca proponeva opposizione allo stato passivo, impugnando la decisione del Giudice Delegato nella parte in cui escludeva totalmente la rivendica e ammetteva Cassa Centrale Banca in via chirografaria per la somma richiesta di 930.327,90 Euro.
Nella causa di opposizione allo stato passivo, il Tribunale di Treviso, con decreto del 7 gennaio 2016, riconosceva a favore di Cassa Centrale Banca la rivendica/restituzione di parte del denaro che NES avrebbe dovuto custodire alla data di apertura della procedura (273.074,36 Euro) e l’ammissione al passivo in via chirografaria per il credito residuo di circa 657.253,54 Euro.
Con successivo ricorso, NES ha chiesto la cassazione del predetto decreto e la conferma dello stato passivo nella parte in cui ammetteva Cassa Centrale Banca per l’intero credito al chirografo. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso e condannato NES al pagamento delle spese di lite.
Aggiornamento sui rating
DBRS Morningstar
L’8 febbraio 2022 l’agenzia di rating DBRS Morningstar, a conclusione del primo processo di valutazione condotto su Cassa Centrale Banca, ha assegnato a quest’ultima il rating BBB (Low) in relazione ai profili Long-Term Issuer Rating e Long-Term Senior Debt. In questo modo l’emittente e le relative emissioni di strumenti finanziari sono collocate nella categoria “Investment Grade”. Tale categoria comprende gli strumenti ritenuti di maggiore qualità, emessi da società caratterizzate da una positiva gestione e da favorevoli prospettive di sviluppo.
La valutazione di DBRS tiene in considerazione il ruolo di Capogruppo svolto da Cassa Centrale Banca sin dalla costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo nel 2019, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento sulle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali e Raiffeisenkassen affiliate, a presidio della stabilità del Gruppo.
In particolare, sono stati giudicati positivamente i livelli di liquidità, capitalizzazione e funding. Ulteriori punti di forza del Gruppo sono stati riscontrati nel miglioramento della qualità degli attivi e nell’elevato livello di copertura dei crediti deteriorati.
Fitch
L’agenzia di rating Fitch ha assegnato a Cassa Centrale Banca il rating di lungo termine sull’emittente BBB-. Il giudizio rientra nella categoria Investment Grade. La valutazione implica un basso rischio di insolvenza e adeguate capacità di pagare gli impegni finanziari.
Nel giudizio hanno influito le caratteristiche virtuose del Gruppo, quali una clientela stabile, ampia e diversificata e l’alto livello di liquidità e di capitalizzazione. Sono stati inoltre valutati positivamente il processo di riduzione delle esposizioni deteriorate, intrapreso sin dall’avvio del Gruppo, e l’alto tasso di copertura degli NPL. L’outlook stabile conferma la previsione che il Gruppo possa mantenere gli attuali livelli di patrimonializzazione, riducendo l’esposizione al debito sovrano e compensando l’eventuale impatto di eventi esogeni.
Requisito MREL
Nell’ambito del quadro normativo relativo al risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento (c.d. BRRD), il Comitato di Risoluzione Unico (o Single Resolution Board – SRB) ha comunicato nel mese di aprile 2022 a Cassa Centrale Banca, in qualità di entità di risoluzione del Gruppo, il requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (Minimum Requirement of Eligible Liabilities – MREL1) da rispettare a livello consolidato per Cassa Centrale Banca e a livello individuale per le banche affiliate identificate come Entità rilevanti dalla normativa di riferimento nel ciclo di risoluzione 20212.
Il requisito MREL, espresso ai sensi dell’articolo 12 bis, comma 2), lettere a) e b), del Regolamento UE 806/2014, è stato definito come percentuale dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio (MREL-TREA) e come percentuale dell’esposizione al coefficiente di leva finanziaria3 (MREL-LRE).
Stante l’approccio general-hybrid adottato dal Comitato di Risoluzione Unico, sono considerati idonei a soddisfare il requisito MREL consolidato i fondi propri su base consolidata, mentre le uniche passività ammissibili saranno quelle emesse direttamente dalla Capogruppo Cassa Centrale Banca (in qualità di “ente centrale” del Gruppo di risoluzione) e che rispettano le condizioni di ammissibilità previste dal Regolamento n. 877/2019 (“SRMR2”). Tale considerazione discende dalla Strategia di Risoluzione definita dall’Autorità di Vigilanza per il Gruppo, cosiddetta di single-point-of-entry (SPE), secondo la quale gli strumenti e i poteri di risoluzione verrebbero applicati esclusivamente alla Capogruppo.
Il requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili su base consolidata (cui si deve conformare la Capogruppo) è del 21,79% del TREA (a cui sommare il requisito combinato di riserva del capitale (CBR) pari al 2,5%) e del 5,91% del LRE. La Capogruppo è tenuta a soddisfare i requisiti di cui sopra entro il 1° gennaio 2024. A partire dal 1° gennaio 2022 il Gruppo è tenuto a rispettare un requisito intermedio pari al 18,19% del TREA (a cui sommare il requisito combinato di riserva del capitale (CBR) pari al 2,5%) e al 5,91% del LRE.
Non sono previsti requisiti di subordinazione per soddisfare i target sopra riportati.
Alla data di riferimento del 31 dicembre 2022, Cassa Centrale Banca rispetta il livello intermedio obbligatorio del requisito MREL, sia in percentuale dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio (MREL-TREA) sia in percentuale dell’esposizione al coefficiente di leva finanziaria (MREL-LRE), su base consolidata.
1 - Nello specifico, il requisito MREL permette ad ogni intermediario, in caso di risoluzione, di disporre di un ammontare adeguato di risorse patrimoniali e di altre passività in grado di assorbire le perdite e ricostituire il capitale. Esso mira a preservare la stabilità finanziaria, promuovendo un sistema di gestione delle crisi ordinato ed efficace. Il mancato rispetto del requisito MREL può avere un impatto negativo sulla capacità di assorbimento delle perdite e sulla ricapitalizzazione delle istituzioni, nonché sull’efficacia complessiva della risoluzione.
2 - Nel corso del primo quadrimestre del 2023 il Gruppo si aspetta di ricevere dal SRB una nuova comunicazione MREL con cui verranno definiti i requisiti MREL da rispettare a livello consolidato per Cassa Centrale Banca e a livello individuale per le banche affiliate identificate come Entità rilevanti dalla normativa di riferimento nel ciclo di risoluzione 2022.
3 - Per “esposizione al coefficiente di leva finanziaria” si intende la misura dell’esposizione totale calcolata ai sensi degli articoli 429 e 429 bis del Regolamento UE 575/2014.
Ispezioni da parte di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea
Ispezione di Banca d’Italia in materia di Antiriciclaggio e Trasparenza
Nel primo semestre 2021 il Gruppo Bancario è stato soggetto a un'ispezione della Banca d’Italia mirata alla verifica del rispetto delle disposizioni in materia di contrasto del riciclaggio e di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari. Gli esiti dell’attività ispettiva sono stati comunicati mediante consegna di apposito rapporto ispettivo in data 12 gennaio 2022.
L’Autorità di Vigilanza ha riscontrato che, a tre anni dall’avvio del Gruppo, gli obiettivi di rafforzamento e omogeneizzazione degli standard operativi e gestionali nelle materie oggetto di investigazione non sono stati del tutto conseguiti, con necessità di rafforzare ulteriormente i presidi che governano i processi antiriciclaggio e trasparenza di Gruppo, anche al fine di migliorare la capacità per la Capogruppo Cassa Centrale di presidiare la condotta delle Banche affiliate. Gli ambiti di intervento sono stati analizzati ed è stato predisposto un dettagliato cronoprogramma realizzativo del piano di interventi sia in materia di Antiriciclaggio sia in materia di Trasparenza. Il cronoprogramma è stato inviato all’Autorità di Vigilanza in data 24 marzo 2022 assieme al riscontro al verbale ispettivo. Le azioni rimediali indicate nei piani degli interventi sono progressivamente attuate e rendicontate alla Banca d’Italia secondo le indicazioni da quest’ultima tempo per tempo fornite.
Ispezione della Banca Centrale Europea in materia di adeguatezza patrimoniale
A fine 2021 si è conclusa la verifica ispettiva BCE al Gruppo Cassa Centrale in materia di adeguatezza patrimoniale volta a valutare il calcolo dei requisiti patrimoniali di Pillar 1.
L’esito dell’ispezione, notificato nei primi mesi del 2022, ha evidenziato alcuni punti di attenzione per i quali il Gruppo si è prontamente attivato ai fini della relativa risoluzione. Si è avviata, pertanto, un’interlocuzione con il JST volta a rappresentare il piano di rimedio che il Gruppo ha intrapreso in tale ambito con l’obiettivo che venga finalizzato secondo le tempistiche attese dall’Autorità di Vigilanza.
Ispezione della Banca Centrale Europea in materia di rischio di credito e di controparte
Nel gennaio 2022, la BCE ha notificato l’inizio di un’ispezione in loco (cosiddetta OSI), a partire da marzo 2022, sul tema del rischio di credito e di controparte con l’obiettivo di valutare la conformità e l’implementazione dello standard contabile IFRS 9. L’ispezione è stata focalizzazione sul comparto delle esposizioni verso “Commercial Real Estate”, nell’ambito di un più ampio spettro di attività di controllo e analisi condotte su tutto il sistema bancario europeo. Il team ispettivo ha effettuato una Credit Quality Review su un insieme di posizioni campionate e ha valutato i processi di rischio di credito, compresi tutti gli aspetti accessori (cfr. governance, processi creditizi, normativa interna, nonché i modelli IFRS 9 e sistemi di rating adottati dal Gruppo).
La relazione finale della BCE sarà fornita nel corso del 2023 e includerà i risultati dell’ispezione ovvero i rilievi che sono stati discussi in via preliminare durante la riunione di chiusura dell’attività tenutasi a luglio 2022.
Ispezione della Banca Centrale Europea in materia di rischio informatico
Con lettera datata 17 giugno 2022, la BCE ha comunicato al Gruppo Cassa Centrale l’avvio, a partire da settembre 2022, di una verifica ispettiva “on site” in materia di rischio informatico, allo scopo di valutare la gestione operativa dell’ICT e la gestione dei progetti informatici, incluso ogni aspetto complementare relativo a tali finalità e oggetto.
L’ispezione, iniziata ufficialmente a settembre e conclusasi a novembre, ha interessato le aree della Capogruppo, di Allitude, delle Banche affiliate e delle Società del Gruppo relativamente ai processi collegati alle IT operations (IT asset inventory e gestione dell’end-of-life dei sistemi, change management, capacity e performance management, incident e problem management, gestione delle operation infrastrutturali) e al framework di IT project management (allineamento dei progetti ICT con la strategia di Business del Gruppo, la gestione della domanda ICT, la realizzazione delle soluzioni ICT).
I risultati dell’ispezione e gli eventuali rilievi saranno comunicati in uno specifico report nel corso del 2023 che sarà alla base del successivo confronto con l’Autorità di Vigilanza nel corso dei mesi successivi in merito alle eventuali eccezioni rilevate e alla definizione del conseguente piano di rimedio.
Aggiornamento sulle Partecipazioni di Cassa Centrale Banca
Rinnovo cariche sociali delle società partecipate da CCB
Nel mese di ottobre si sono tenute le Assemblee delle Società controllate da Cassa Centrale Banca per la nomina dei nuovi Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali, che resteranno in carica per tre anni fino all'approvazione del bilancio al 31.12.2024 (primavera 2025).
I nuovi organi sociali, in coerenza con gli indirizzi della Capogruppo, avranno il compito di realizzare le linee di sviluppo e le progettualità richiamate nel Piano Strategico 2022-2025.
Modifica assetto organizzativo e liquidazione volontaria della Società Centrale Credit Solutions S.r.l.
A seguito dell’istituzione della Struttura di Gestione della Re.o.Co., Centrale Soluzioni Immobiliari S.r.l., il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca, nella seduta del 27 gennaio 2022, ha disposto la convocazione di un’Assemblea straordinaria di Centrale Credit Solutions S.r.l. per dare avvio alla procedura di liquidazione della Società. Il giorno 4 marzo si è tenuta l’Assemblea straordinaria che ha deliberato la messa in liquidazione volontaria della società e nominato il liquidatore.
Nel mese di settembre si è conclusa la liquidazione di Centrale Credit Solutions S.r.l. Al termine delle attività liquidatorie, l’Assemblea ha deliberato la distribuzione dell’attivo al socio unico Cassa Centrale Banca per un importo pari a 4.129.557 Euro.
Aumento del capitale sociale di Neam
Nella seduta del 2 dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca ha deliberato l’adesione all’aumento di capitale sociale promosso dal Consiglio di Amministrazione di Neam. L’aumento di capitale, che si è perfezionato il 17 gennaio 2022 per un importo di 1.525.000 Euro, si è reso necessario per poter dotare la società delle risorse necessarie per far fronte al rispetto dei ratio patrimoniali a seguito dell’aumento delle masse gestite della Società.
Post aumento, il capitale sociale di Neam è ora composto da 240.000 azioni da 12,5 Euro/azione, per un controvalore di 3.000.000 Euro.
Aumento del capitale sociale di Prestipay
Nel corso del mese di ottobre, l’Assemblea dei Soci di Prestipay S.p.A. ha deliberato un aumento di capitale sociale pari a 6 milioni di Euro complessivi, che è stato sottoscritto per il 60% da Cassa Centrale Banca, per un valore pari a 3,6 milioni di Euro, e per il restante 40% sottoscritto da Deutsche Bank, per un valore pari a 2,4 milioni di Euro.
Le motivazioni sottese all'aumento di capitale sociale sono da riscontrarsi in un aumento degli impieghi superiore alle previsioni sia sul 2022, sia in maniera prospettica anche sul 2023; tale aumento ha comportato un maggior assorbimento di capitale per rischio di credito tale da rilevare la necessità di rafforzamento patrimoniale anticipata rispetto alle ipotesi previste nel business plan della Società.
Operazione di cessione della partecipazione in Iccrea S.p.A. – IV Tranche
In merito alla partecipazione in Iccrea Banca S.p.A., si evidenzia che la terza tranche di cessione delle azioni della stessa, pari a 897.000 azioni per un controvalore di 47.361.600 Euro, originariamente prevista per il 31 dicembre 2021 e rientrante nell’Accordo Transattivo “assetti partecipativi” del 14 ottobre 2019, è stata perfezionata – previo accordo fra le Parti – il 19 gennaio 2022.
In data 21 dicembre 2022 è stata infine completata la quarta e ultima tranche di cessione delle azioni ICCREA detenute dalle Banche Affiliate. L’operazione, che rientrava negli accordi di riassetti partecipativi, ha visto la cessione di 899.078 azioni per un controvalore di 47.471.318,41 Euro. A seguito di tale operazione, è stato completato il processo del riassetto partecipativo enti e pertanto non risultano più in essere interessenze incrociate tra i due Gruppi Bancari di Credito Cooperativo.
Carige S.p.A. Cassa di Risparmio di Genova e Imperia
A seguito della promozione dell’OPA totalitaria da parte di BPER Banca sulle azioni ordinarie di Banca Carige avente ad oggetto complessivamente n. 156.568.928 azioni ordinarie, rappresentative del 20,582% del capitale sociale dell’Emittente, per un corrispettivo pari a 0,80 Euro per ciascuna azione ordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale ha deliberato di aderire all’OPA in oggetto, cedendo quindi, nel corso del mese di luglio 2022, l’intera partecipazione detenuta da Cassa Centrale pari a 45.000.000 azioni ordinarie.
Avvio della partnership con il Gruppo Assimoco nel comparto bancassicurazione
Il 10 marzo 2022 il CdA di Cassa Centrale Banca ha deliberato la prosecuzione della negoziazione in esclusiva con il Gruppo Assimoco al fine di definire una collaborazione quinquennale per la distribuzione di una gamma completa di prodotti assicurativi, vita e danni, attraverso le Banche affiliate del Gruppo Cassa Centrale e per il tramite della controllata Assicura Agenzia.
Assimoco è una Società controllata dalla compagnia assicurativa tedesca R+V Versicherung, appartenente al Gruppo DZ Bank, socio storico di Cassa Centrale Banca ed espressione del credito cooperativo tedesco.
Ad esito delle negoziazioni, in data 17 maggio 2022 è stato sottoscritto un accordo quadro tra R+V Versicherung, le società del Gruppo Assimoco, Cassa Centrale Banca e Assicura Agenzia, volto alla definizione delle regole della partnership strategica nel contesto del progetto e degli obiettivi finanziari e commerciali condivisi. Oltre all’accordo quadro sono stati sottoscritti anche un mandato distributivo, con il quale le compagnie conferiscono ad Assicura un incarico agenziale per la distribuzione dei prodotti assicurativi, e la delega di gestione che definisce la collaborazione nell'ambito dell’asset management tra le compagnie e Cassa Centrale Banca.
Il conflitto russo-ucraino
Classificazione e valutazione dei crediti verso la clientela alla luce del conflitto russo-ucraino
Ai fini del calcolo della perdita attesa al 31 dicembre 2022, il Gruppo Cassa Centrale ha incorporato nel proprio modello di impairment IFRS 9 gli scenari macroeconomici aggiornati a ottobre 2022 includendo gli effetti del conflitto in corso in Ucraina e l’incertezza dell’evoluzione del contesto economico: aspetti che influenzano significativamente le previsioni di crescita, le principali grandezze macro-economiche e gli indici finanziari per il triennio 2023-2025, rispetto alle precedenti aspettative.
Al fine di determinare le rettifiche di valore IFRS9 sul portafoglio impieghi della clientela al 31 dicembre 2022, sono stati adottati dei criteri conservativi – in ogni caso conformi alle previsioni dei principi contabili IAS/IFRS –, in quanto si è tenuto conto sia degli effetti socioeconomici derivanti dalla crisi pandemica sia dell’incertezza derivante dal proseguo del conflitto russo-ucraino e dalla spirale inflazionistica tuttora in atto. Tuttavia, considerata la difficoltà a stimarne la durata e gli sviluppi, la Banca ha ritenuto di riflettere nelle valutazioni dei crediti gli impatti prospettici degli eventi sopra indicati, che farebbero prevedere un possibile futuro aumento dei tassi d’insolvenza.
Il 28 ottobre 2022 l’ESMA ha rilasciato un public statement in materia di “European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports", sottolineando che l’attuale contesto macroeconomico pone una significativa sfida per i modelli di calcolo della perdita attesa utilizzati dalle istituzioni finanziarie europee, a causa della mancanza di esperienza nel modellizzare le circostanze precedentemente riportate. Inoltre, riconoscendo che differenti gruppi di debitori possano essere impattati in modo differente dagli attuali sviluppi dello scenario macroeconomico, l’ESMA richiama l’attenzione sull’esigenza di una maggiore considerazione dei driver di rischio di specifici settori economici nella misurazione della perdita attesa.
Alla luce di tali considerazioni e tenuto anche conto dell’ulteriore deterioramento delle previsioni di crescita macroeconomica connesse al conflitto russo-ucraino, il Gruppo ha adottato nuovi meccanismi di determinazione di congrui livelli di copertura minimi di accantonamento (così detti floor) sulle posizioni performing, sulla base di driver di rischio di Gruppo che scontano sia un’elevata incidenza dell’esposizione complessiva di cassa a livello di Gruppo allocata in Stage 2, sia l’appartenenza della controparte affidata a settori economici ritenuti più vulnerabili nel nuovo contesto di rischio (settori afferenti a controparti energivore, gasivore e/o impattate in via diretta o indiretta dal conflitto russo-ucraino).
Ai fini del calcolo della perdita attesa al 31 dicembre 2022, il Gruppo ha utilizzato i tre scenari “mild”, “baseline” e “adverse”, mediando opportunamente i contributi degli stessi, alla luce di proiezioni macroeconomiche che scontano un contesto ancora di elevata variabilità futura e potenziale incertezza riferita alla possibile evoluzione dell’emergenza sanitaria e del conflitto russo-ucraino. Gli scenari impiegati sono quelli forniti dall’info-provider Prometeia, utilizzando un sistema di generazione che tiene conto anche delle pubblicazioni dei primari organi di previsione, nonché delle pubblicazioni rilasciate dalle Autorità di Vigilanza, senza alcun trattamento di correzione degli stessi.
L’aggiornamento degli scenari macroeconomici, nonostante sia confermato il trend di crescita, registra un contenimento delle relative aspettative per il triennio 2023-2025, rilevando un impatto negativo sulle previsioni di medio-lungo termine rispetto alle proiezioni ottenute dagli scenari di fine 2021.
Gli interventi così illustrati, guidati in primis da un approccio conservativo e comunque migliorati e finalizzati già nel corso del precedente esercizio, hanno permesso di limitare potenziali cliff effect futuri, nonché di identificare i settori economici a maggiore rischio in relazione all’attuale contesto, con particolare riferimento ai settori dell’economia che risentono di un forte aumento del prezzo delle fonti energetiche. Tutto ciò ha garantito allo stesso tempo la riduzione di elementi di potenziale distorsione nelle stime.
Al fine di riflettere l‘incertezza sulle dinamiche prospettiche di taluni comparti dell’economia e in linea con le disposizioni BCE, sono state differenziate le curve della probabilità di default (PD) in ottica settoriale, componente calibrata mediante l’uso dei dati interni del Gruppo e affinata nel primo semestre 2022. Tutto ciò ha determinato effetti sia sullo staging sia sulla computazione delle perdite attese, affinando la precedente impostazione di penalizzazioni (mediante declassamento del merito creditizio) in taluni settori economici e aree geografiche valutate come maggiormente esposte agli effetti negativi della pandemia e dell’attuale contesto di stress introdotto dall’incremento dei prezzi e disponibilità di materie prime derivante dal conflitto in Ucraina.
Aggiornamento sulla gestione del rischio cyber alla luce del conflitto russo-ucraino
Relativamente al conflitto russo - ucraino in corso, sono state adottate specifiche azioni di rafforzamento del presidio della sicurezza del Gruppo Cassa Centrale. In particolare, tali azioni hanno riguardato l’analisi continuativa delle minacce, la raccolta e valorizzazione degli indicatori di compromissione condivisi dalle fonti di Cyber Threat Intelligence e attività mirate di informazione e sensibilizzazione sul tema, che hanno riguardato tutto il Gruppo, con il coinvolgimento delle Funzioni aziendali di controllo e delle figure apicali.
A fronte della comunicazione inviata a marzo verso le terze parti critiche, con richiesta di innalzamento dei presidi di sicurezza e pronta segnalazione verso il Gruppo di possibili impatti derivanti da incidenti di sicurezza, non risultano essere giunte segnalazioni e/o criticità dalle stesse.
Uno sguardo al 2023
Il 2022 è stato pesantemente condizionato dall’esplosione del conflitto fra Russia e Ucraina, i cui impatti sono ancora in larga misura da comprendere fino in fondo.
In particolare, gli effetti diretti sui prezzi dei beni energetici hanno a loro volta condizionato la dinamica inflazionistica, che già nella seconda parte del 2021 aveva segnalato un rapido incremento dei prezzi a livello globale. Una tendenza inizialmente ritenuta temporanea, ma che oggi rappresenta una delle sfide più importanti che devono affrontare le Banche Centrali.
La persistente inflazione è infatti alla base della scelta delle principali Banche Centrali mondiali di aumentare il livello dei tassi di riferimento, nel tentativo di frenare la dinamica inflazionistica ed evitare che venga incorporata nelle aspettative degli operatori economici, con il rischio di innestare una spirale prezzi-salari.
In questo scenario sono passati in secondo piano gli effetti della pandemia che rimangono comunque sullo sfondo a condizionare il contesto economico.
In uno scenario così difficile l’intero settore bancario dovrà continuare a valutare con estrema attenzione l’evoluzione della situazione e mantenere un forte presidio sul tema della qualità del credito, puntando a consolidare i risultati raggiunti negli ultimi anni in termini di qualità degli attivi.
La stessa durata del conflitto rappresenta ad oggi una variabile imprevedibile, ma allo stesso tempo fondamentale per determinare le ripercussioni sull’economia italiana e mondiale. Di conseguenza, una più chiara quantificazione degli impatti potrà essere possibile soltanto nel corso dei prossimi trimestri.
Il clima di perdurante incertezza ha influito sulla dinamica dei mercati finanziari, rallentando gli investimenti finanziari delle famiglie, così che gli investimenti di liquidità in strumenti di gestione del risparmio hanno visto un’evoluzione più contenuta di quella osservata nei trimestri precedenti.
In un quadro di persistente incertezza nell’attività bancaria tradizionale, il miglioramento dell’efficienza operativa, la riduzione dei costi e nuove strategie di business si confermano le principali leve per il recupero di redditività strutturale del settore. Quest’ultima è supportata dal nuovo ambiente di tasso che si è venuto a creare con i consistenti rialzi decisi dalle Banche Centrali, dopo un decennio circa di rendimenti prossimi o addirittura sotto lo zero che avevano compresso la redditività del settore.
Nel contesto economico e sociale che stiamo vivendo, il Gruppo continua a indirizzare la propria attenzione a sostenere con forza il tessuto economico dei territori di riferimento, che si trovano ad affrontare una situazione in continuo rapido mutamento, e a presidiare il complessivo profilo di rischio.
Proseguono le attività correlate alla strutturazione organizzativa e operativa del Gruppo con una rinnovata attenzione agli investimenti in tecnologia e capitale umano, fondamentali fattori abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi del nuovo Piano Strategico di Gruppo.